Terremoto nel Pollino

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    Il Pollino vuole l’aiuto dello Stato per avere un futuro



    di Maria Francesca Galizia

    Sono una ragazza di ventuno anni, cittadina del paese gravemente colpito dal terremoto: Mormanno in provincia di Cosenza. Mormanno, un paese nel cuore del Parco Nazionale del Pollino e che da qualche anno, cerca di costruire la propria attività economica e sociale, proprio sul turismo, usufruendo della sua posizione strategica in mezzo al verde, meta di vari visitatori, e della sua ricchezza culturale, storica ed enogastronomica.
    Scrivo a nome di tutti i miei concittadini, per segnalare l’indignazione che ci assale.
    Come ben sapete, la zona di confine tra la Basilicata e la Calabria, è vittima da due anni di uno sciame sismico, con una media di 30-40 scosse al giorno, di intensità variabile, mai superiori a magnitudo 4.2. Mai superiore a 4.2, fino alla notte tra il 25 e il 26 ottobre scorso, quando questo territorio è stato colpito da una scossa di magnitudo 5.0 alle ore 01:05 della notte. Vi lasciamo immaginare la paura e il panico che ci ha avvolto nei minuti successivi alla scossa, anche se ciò che abbiamo vissuto è troppo difficile da descrivere e nemmeno le immagini televisive dei vari servizi svolti, riescono a farlo. La macchina dei soccorsi è stata tempestiva e già la mattina seguente dopo SOLTANTO poche ore dall’accaduto si sono recati a Mormanno varie autorità, tra le quali il capo della Protezione Civile Nazionale Gabrielli, il quale dopo una breve “passeggiata” lungo l’unico corso del mio paese, ha ritenuto opportuno non dichiarare lo stato d’emergenza in quanto “PURTROPPO” non ci sono state vittime. Ad oggi, 90 ordinanze di NON fruibilità di fabbricati, un numero destinato ad aumentare in modo esponenziale;
     Unico ospedale del paese, evacuato;
     Sei edifici di culto su 8, NON fruibili;
     Ufficio postale NON fruibile;
     Cimitero parzialmente chiuso;
     Vari esercizi commerciali, situati nel centro del paese, NON fruibili;
     Strada provinciale che collega Mormanno a Rotonda (località della Basilicata),NON fruibile.
    E intanto le scosse non si sono placate e a peggiorare tutto, è arrivato anche il brutto tempo. Possiamo allora dire che Mormanno non ha subito nulla di grave? Credo di no, soprattutto per il rispetto verso le tante famiglie che in quegli undici interminabili secondi hanno perso tutto ciò che con grandi sacrifici avevano costruito e che ,soprattutto con grande dignità, stanno reagendo, sperando solo di non essere dimenticati, pur nella consapevolezza che se non sostenute adeguatamente, difficilmente potranno riprendersi.
    Lascio a voi giudicare se l’indifferenza delle istituzioni più alte è giusta, ma per ciò che ci riguarda, per noi che viviamo qui e non ci passeggiamo soltanto per un paio d’ore, questa è una vera e propria emergenza. E se per emergenza si intende solo la morte, allora dobbiamo essere dispiaciuti perché siamo “purtroppo” vivi e la nostra esistenza non interessa a nessuno.
    Siamo consapevoli della grave crisi economica che attanaglia il nostro paese, ma siamo allo stesso tempo consapevoli del fatto che, così come ho letto in un commento di una mia concittadina su facebook, se facessimo tremare Montecitorio per undici secondi, i soldi cadrebbero.
    Sappiamo che purtroppo la nostra terra è tra le ultime dal punto di vista produttivo – economico della nostra cara Italia, ma questo non DEVE E NON PUO’ essere una giustificazione all’evidente indifferenza di cui siamo vittime. Ciò non può ripercuotersi sulle esigenze vere della gente e sicuramente non in questa occasione drammatica possiamo pagare il prezzo di una situazione socio-economica che viene da lontano
    Non chiediamo la luna. Chiediamo ed esigiamo ciò che ci spetta, cioè l’aiuto da parte dello Stato. In questi giorni nel nostro paese si è costituito spontaneamente un comitato cittadino che vuole essere di supporto alle nostre istituzioni locali e regionali per cercare di ottenere quanto chiesto. Sappiamo che da soli non possiamo raggiungere grandi traguardi ed è per questo che ci affidiamo a voi. Se voi credete che sia giusto dare una possibilità di crescita alla mia generazione che ha tanta voglia di fare e di costruire il proprio futuro nella nostra terra, sposate la nostra causa. Aiutateci ad ottenere il riconoscimento dello stato di calamità naturale, necessario per iniziare a riprenderci e per poter continuare a sperare.
    Non vogliamo la carità di nessuno ed è per questo che vi scrivo: vogliamo riprenderci il nostro paese, il nostro futuro e vogliamo farlo con le nostre forze, anche per smentire la secolare convinzione che descrive i calabresi come i parassiti dell’intera società.
    Confidiamo nella vostra sensibilità, negli efficienti mezzi di cui disponete e nell’ottimo lavoro che da sempre svolgete. Fiduciosi di una celere risposta e di una celere azione, cordialmente vi saluto.

    Fonte: www.oggi.it



    Purtroppo non sono riuscita a trovare niente che consenta a chi volesse di inviare aiuti a queste persone.

    Se conoscete associazioni di volontariato serie che operano sul territorio e aiutano queste persone, vi prego di postarle in questa discussione. Grazie! ^^
     
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0 replies since 13/11/2012, 22:27   57 views
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